Per capire la storia della
nascita e della celebrazione della Pasqua
professata dalle due più grandi religioni
monoteiste, il Cristianesimo e l’Ebraismo,
dobbiamo fare un salto nel passato e andare
a scandagliare i più remoti angoli della
storia.
La Pasqua cristiana glorifica
il sacrificio del figlio di Dio, Gesù di
Nazareth che, dopo essere stato crocifisso,
risorge per liberare gli uomini dal peccato
originale. La Pasqua ebraica festeggia la
liberazione
del popolo giudeo dalla schiavitù
dell’Egitto.
L’origine della Pasqua,
secondo il Nuovo Testamento, risale alla
crocifissione di Gesù, episodio che coincide
con la vigilia della celebrazione di quella
ebraica.
I
cristiani
di origine ebraica onoravano la
Resurrezione dopo la celebrazione
della Pasqua semitica, mentre i cristiani di
origine pagana la ossequiavano tutte le
domeniche dell’anno. Da questa ambivalenza e
confusione di festeggiamenti nacquero
numerose controversie che terminarono nel
325 d.C. grazie al Concilio di Nicea, che
stabilì che la Pasqua doveva essere
celebrata la prima domenica dopo la luna
piena che seguiva l‘equinozio di primavera.
Nel 525 d.C. si stabilì che questa data
doveva cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile.